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Sanremo, Wrongonyou: "Il Festival non è un traguardo ma un punto di partenza"

A colpi di streaming, di partecipazioni ai festival internazionali, di collaborazioni con James Blake, Mika e The Lumineers (di cui ha aperto i concerti) e colonne sonore per serie tv avrebbe potuto gareggiare serenamente tra i Big, a maggior ragione in un festival a trazione giovane come quello voluto quest'anno da Amadeus, ma Wrongonyou (all'anagrafe Marco Zitelli, 30enne di Grottaferrata) non ha recriminazioni da fare. "È solo un anno e mezzo che mi cimento con l'italiano. È giusto che io sia partito dalle Nuove Proposte: il festival è una tappa del mio viaggio, un punto di partenza e non certo un traguardo", racconta via Zoom, cercando di schivare anche la marchiatura di favorito della vigilia. Sul palco dell'Ariston porta il brano Lezioni di volo, che farà parte del suo nuovo album "Sono io", in uscita il 12 marzo per Carosello Records in streaming e nei digital stores (e che arriva dopo Milano parla piano, il primo lavoro in italiano). "È il mio ritratto sincero e senza filtri, scritto tutto durante la quarantena e dunque con uno sguardo molto concentrato su di me. Dopo anni di inglese, che mi serviva anche come armatura per nascondermi, mi metto a nudo". E allora in Sono io, titolo programmatico e biglietto da visita, Wrongonyou torna Marco e si racconta senza più il timore di esporsi e con il coraggio di accettare se stesso, con pregi e insicurezze inclusi. L'unica coperta di Linus cui non rinuncerà, neppure a Sanremo di cui è sempre stato fan anche nel periodo metal, sarà la chitarra, suo tratto caratteristico. Come caratteristici, tanto da renderlo riconoscibile nel panorama musicale italiano, sono il sapiente utilizzo dello strumento vocale, l'uso del vocoder e la commistione di melodia italiana con elementi pop, elettronici e folk.


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