Gran Finale per il Romaeuropa Festival 2021, il 20 e 21 novembre dal pomeriggio alla sera due giorni di musica, danza e cinema con un programma d’eccezione di Prime nazionali che vedrà l’atteso ritorno dell’Ensemble intercontemporain a confronto con Reich/ Richter, in cui la musica e le immagini di due giganti della creazione contemporanea come Steve Reich e Gerhard Richter rivivono sul palco grazie all’esecuzione del prestigioso Ensemble di solisti, Alva Noto e il performer parigino Anne-James Chaton con Alphabet dove techno e spoken word si incontrano per dare vita a un progetto artistico a tutto tondo, l’acclamato musicista Vittorio Montalti che con The smell of blue electricity romperà i limiti dell’esecuzione musicale insieme ai Blow Up percussion e sotto la direzione del suono di Tempo Reale, il coreografo Olivier Dubois che con 7 musicisti/ performer esplora in ITMAHRAG il Mahraganat, lo stile musicale creato dai giovani egiziani dei quartieri popolari del Cairo, e ancora Edison studio che nel 700° anniversario della morte di Dante, eseguirà una nuova versione della colonna sonora del film più visionario del cinema muto italiano: “Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri. Infine i Berliner Philharmoniker, l’orchestra più prestigiosa al mondo, tornano a Roma dopo 17 anni - unica data italiana – in sala Santa Cecilia diretti da Kirill Petrenko per un concerto imperdibile prodotto da Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Si parte il 20 novembre alle 19:00 con Vittorio Montalti, nato a Roma nel 1984, è uno dei musicisti più acclamati della sua generazione. Interessato a intrecciare il mezzo elettronico con la scrittura strumentale, esplora con le sue composizioni l’estensione delle possibilità nei timbri degli strumenti acustici e l’influenza del suono elettronico nella nostra cultura. The smell of blue electricity riunisce Blow Up Percussion e il compositore per l’esecuzione della parte elettronica di uno spettacolo volto a rompere i limiti dell’esecuzione musicale per esplorare un contatto più diretto con il pubblico: un progetto nato dalla stretta collaborazione e dal dialogo tra Montalti e l’ensemble di percussionisti sotto la direzione del suono di Tempo Reale. Si prosegue alle 21:00 in sala Petrassi (in replica il 21 novembre alle 17:00) con Olivier Dubuois: dopo aver vissuto per molti anni tra Parigi e il Cairo, il coreografo porta in scena la sua singolare visione dell’Egitto di oggi in una pièce per 7 musicisti/interpreti realizzata in stretta collaborazione con il centro artistico B’sarya, situato ad Alessandria. Centrale in ITMAHRAG è il Mahraganat, stile musicale conosciuto anche come “electro chaabi”, creato dai giovani egiziani dei quartieri popolari del Cairo, oggi voce di un’intera generazione e ritmo che invade le strade, i taxi, i matrimoni, le feste alla moda di tutto l’Egitto. Una danza “incendiaria”, come la definisce lo stesso Dubois, che brucia e riscalda, che restituisce l’impulso alla vita delle più giovani generazioni. Domenica 21 novembre alle 17:00 in sala Santa Cecilia il celebre Ensemble intercontemporain, fondato da Pierre Boulez nel 1976, presenta Reich / Richter, un concerto unico in co-realizzazione con Fondazione Musica per Roma, in cui le musiche di Steve Reich dialogano con le immagini video prodotte dal pittore tedesco Gerhard Richter, tra i massimi artisti viventi. L’opera video nata nel 2016 a New York come nuova testimonianza dell’ammirazione reciproca tra i due giganti della creazione contemporanea, è impreziosita dall’esecuzione del rinomato Ensemble per uno spettacolo unico di musica e immagini. In programma anche altre due opere che sintetizzano lo stile del grande compositore americano, tra sfasature, ritmi frenetici e caleidoscopici: Piano Phase ed Eight Lines. Alle 18:00 in sala Teatro studio Brogna sarà la volta di Inferno (1911) da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri, musicato dal collettivo Edison Studio che in occasione del 700° anniversario della morte di Dante, ha composto una nuova versione della colonna sonora del film più visionario del cinema muto italiano di Francesco Bertolini, Adolfo Padovan e Giuseppe De Liguoro,. La proiezione della versione restaurata del film (a cura della Cineteca di Bologna) è accompagnata dalla performance live di Edison Studio: una composizione vocale, meccanica, modificata dalla natura e dalla storia della musica, orchestrata e trasformata dal vivo con gli strumenti di nuove tecnologie. Alle 19:30 ci si sposta in sala Sinopoli per ALPHABET, il nuovo progetto di collaborazione tra Carsten Nicolai (Alva Noto) e il poeta/performer parigino Anne-James Chaton. Techno e spoken words s’incontrano traendo ispirazione dai manoscritti dell’arcivescovo spagnolo Isidoro di Siviglia che agli inizi del VII secolo compilò un’enciclopedia etimologica intitolata “Etymologiae” o “Origines“, o anche “Originum sive etymologiarum libri XX“, considerata dai più come la prima enciclopedia della cultura occidentale. ALPHABET sembra distillare il mondo e la sua storia ricostruendola in monosillabi, svuotati del loro significato ed utilizzati solo per la loro qualità fonetica, oppure attraverso schemi dal differente valore semantico. ALPHABET non è solo un concerto ma un progetto artistico a tutto tondo, una performance sonora sul linguaggio. La giornata, e con essa il Romaeuropa Festival, si chiude alle 21:00 con un concerto che già si preannuncia imperdibile e straordinario, prodotto dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: i Berliner Philharmoniker, l’orchestra più prestigiosa al mondo, tornano a Roma dopo 17 anni - unica data italiana – in sala Santa Cecilia. L’orchestra sarà guidata dal suo Direttore Principale Kirill Petrenko – appena salito per il terzo anno consecutivo sul podio dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Il celebre direttore russo, a capo dei Berliner Philharmoniker dal 2019, preferisce che a parlare per lui sia il suo lavoro, il suo modo di dirigere rivoluzionario, dal quale si irradia una incredibile energia, riconosciuta dai musicisti stessi e dal pubblico come “sorgente di infinite emozioni”. Il concerto segna la tappa conclusiva della tournée europea dei Berliner e vuole essere un messaggio di solidarietà, speranza e fratellanza in ricordo di tutte le vittime della pandemia.
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