''Prima Verdi'' è il titolo del primo album solistico del tenore Francesco Verdi in uscita per Warner il 19 novembre. ''È il mio omaggio al grande padre del melodramma, lì dove la parola si fa musica'', dice il cantante genovese, accompagnato in questo progetto dall'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Marco Armiliato. Meli parla di un viaggio tra le opere del 'suo' Verdi, da quelle dei cosiddetti anni di galera fino alle ultime, delineando un percorso attraverso la vocalità del compositore di Busseto che all'interprete chiedeva ''non retorica, ma profondo scavo nel personaggio''. In questo senso, come mette in luce il musicologo Giovanni Vitali nelle note di copertina, Meli affronta il mito del tenore ''che per timbro, colore, estensione, volume e peso della voce è ritenuto adatto a interpretare i personaggi tenorili delle opere del compositore''. Lo stesso Verdi ne era consapevole, tanto da scegliere con un'attenzione quasi maniacale i suoi interpreti preferendoli ad altri, così come prediligeva cantanti attenti ai segni dinamici, alla varietà d'espressione. ''Ogni indicazione data da Verdi è indispensabile per la giusta comprensione del personaggio - conclude Meli - non una gabbia che limita l'interprete, ma un preciso canovaccio che apre un mondo musicale, drammaturgico e teatrale, offrendo un immenso ventaglio di possibilità al musicista che vorrà far proprie le indicazioni dell'autore''. Meli, 41 anni, che nelle scorse settimane è stato tra i protagonisti di 'Giovanna d' Arco' al Teatro dell'Opera di Roma con la regia di Davide Livermore e la direzione musicale di Daniele Gatti, il 7 dicembre sarà in scena a Milano nel ruolo di Mcduff con Luca Salsi e Anna Netrebko nel Macbeth che inaugurerà la Stagione del Teatro Alla Scala, anche in questo caso per la regia di Livermore con l' Orchestra e il Coro diretti da Riccardo Chailly.
Redazione
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