"Spero che con il supporto internazionale questa guerra possa finire il prima possibile e che la mia patria, l'Ucraina, possa diventare un giorno uno Stato dell'Unione Europea". È l'auspicio della direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna, Oksana Lyniv, per il suo martoriato Paese da dieci mesi in guerra con la Russia di Vladimir Putin. La celebre artista le pronuncia al termine di un documentario da poco diffuso su YouTube nel quale avrebbe voluto tracciare un bilancio del suo primo anno di lavoro con i complessi artistici bolognesi ma che si è trasformato in un accorato appello per la pace. "Questo 2022, appena conclusosi, è stato per me un anno artisticamente intenso, ma allo stesso tempo molto difficile. Senza il sostegno morale e intellettuale della mia orchestra di Bologna e di tutte le persone con le quali ho intrapreso una relazione sia professionale che di amicizia, non ce l'avrei fatta". Dopo il trionfale debutto dedicato a Wagner, il secondo appuntamento bolognese dell'artista, il 26 febbraio, si è svolto in un clima di terrore per l'artista poiché la sua famiglia era ancora in Ucraina, aggredita solo due giorni prima. La solidarietà fu subito forte con la presenza sul palcoscenico dell'Auditorium Manzoni del sindaco Matteo Lepore e poi la sera successiva in Piazza Maggiore con la manifestazione per la pace partecipata da migliaia di persone. Tanti gli appuntamenti che hanno visto protagonista Oksana Lyniv a Bologna (l'opera Andrea Chénier, la Nona Sinfonia di Beethoven, l'omaggio a Pasolini), ma è quello del 27 ottobre a cui tiene particolarmente: "È stato un concerto molto speciale per me - spiega - perché l'ho dedicato al mio collega Yurii Kerpatenko di Kherson, ucciso dagli invasori russi per essersi rifiutato di dirigere per loro. Io sento che la musica deve stare solo al servizio della Democrazia e farò di tutto per realizzare questo".
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