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La Grande Messa in si minore di Bach a Reggio Emilia

Immagine del redattore: RedazioneRedazione

Assieme alle Passioni secondo Giovanni e secondo Matteo, la Grande Messa in si minore è senza dubbio la più celebre delle composizioni sacre di Johann Sebastian Bach, un brano che nel periodo pasquale viene proposto abitualmente. È il caso del Teatro Valli di Reggio Emilia dove il 19 marzo alle 20:30 verrà eseguita dal Kammerchor e dalla Barockorchester di Stoccarda diretti da Frieder Bernius. Considerata un monumento musicale di dimensioni imponenti, la Messa in si minore contiene una varietà di stili e tecniche antiche e moderne, dalla fuga alla scrittura mottettistica, dal doppio coro alle arie, dai duetti al lamento. Una creazione che, secondo uno dei biografi del compositore tedesco, Alberto Basso, "sposa due riti e due confessioni e fonda in un unico corpo le due grandi espressioni del pensiero cristiano, la teologia della gloria di ascendenza cattolica e la teologia della croce di ascendenza luterana". Questo capolavoro è un simbolo di complessità e modernità nella sua partitura, richiedendo un ensemble vocale e strumentale di straordinario virtuosismo. Bach dedicò anni alla sua composizione, lavorando instancabilmente dal 1720 fino all'anno precedente alla sua morte nel 1750. Il manoscritto autografo è stato insignito del titolo di Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, riconosciuto come un documento di inestimabile valore. Oltre ai complessi di Stoccarda, trai i più autorevoli in questo genere, Frieder Bernius dirigerà un trio vocale composto dal contralto David Allsopp, dal tenore Jo Holzwarth e dal basso Florian Just.


 

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