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Jordi Savall apre il Festival L'Altro Suono a Modena

Jordi Savall, celebre artista per la rivalutazione di repertori antichi, fra classico e popolare, sarà a Modena con un nuovo progetto fra Oriente e Occidente col quale domani alle 20:30 inaugurerà al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena la nuova edizione del Festival l'Altro Suono. "Oriente-Occidente: dialogo delle Anime", questo il titolo della serata, vedrà l'artista esibirsi in trio assieme a due virtuosi di antichi strumenti etnici, Hakan Güngör, suonatore di kanun, e Dimitri Psonis esecutore di santur, oud, chitarra moresca e percussioni. "Oggi, il nostro mare comune è il luogo dove si erge la muraglia invisibile che divide il pianeta tra Nord impaurito e Sud disperato - scrive l'amico scrittore Amin Maalouf nelle note del programma di sala -; e tra comunità planetarie che hanno preso l'abitudine di diffidare dell'altra e di tenersene lontano. Il mondo arabo ed il mondo ebraico sembrano avere dimenticato la loro feconda parentela di un tempo; l'Oriente musulmano e l'Occidente di tradizione cristiana sembrano chiusi in un confronto senza uscita. Per ridare alla nostra umanità disorientata qualche segno di speranza occorre andare ben al di là di un dialogo delle culture e delle credenze, verso un dialogo delle anime. Tale è, in questo inizio del XXI secolo, la missione insostituibile dell'arte". Figura di spicco nel panorama internazionale, da più di cinquant'anni Jordi Savall fa conoscere al mondo meraviglie musicali lasciate nell'oscurità, nell'indifferenza e nell'oblio. Scopre e interpreta musiche antiche con la viola da gamba o come direttore. Le sue attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti, sia musicali sia culturali, lo situano tra i principali attori del fenomeno della rivalutazione della musica storica. Il trio presenta un programma nel segno dell'interculturalità accostando musiche che intrecciano la comune appartenenza al Mar Mediterraneo. Antiche gemme della tradizione berbera, afgana, sefardita, bizantina sino a quella italiana si fanno veicolo di scambio e fratellanza fra i popoli.


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