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In conversazione con Federico Truzzi

Intervista all'affermato compositore, polistrumentista, produttore e tecnico del suono italiano che ha da poco rilasciato il suo nuovo singolo "I sent you a Letter" e il vinile che lo raccoglie insieme all'album precedente "Forgotten Memories".


Un artista affermato e prolifico, che ha iniziato presto a studiare e produrre musica in vari generi e stili.


Ho studiato per tanti anni musica sotto anche diversi aspetti che vanno dalla composizione al sound design e al lato più “matematico”. Tutt’ora studio, magari più sul campo pratico e meno sui libri, ma l’arte è in continua evoluzione e noi dobbiamo continuare ad aggiornarci con essa

Ciao Federico, sei un compositore attivo e riconosciuto. Puoi spiegarci come sei riuscito a far diventare la musica il tuo lavoro? Qual è il tuo background musicale?


Ciao a tutti e grazie mille per lo spazio concesso! Riuscire a far diventare la propria passione e il proprio amore il lavoro di tutti i giorni è stato, ed è tutt’ora, un percorso lungo e difficile. La perseveranza e la voglia di raggiungere ogni giorno obbiettivi diversi, sono sicuramente state forti alleati e mi hanno permesso di migliorare giorno dopo giorno.

Ho studiato per tanti anni musica sotto anche diversi aspetti che vanno dalla composizione al sound design e al lato più “matematico”. Tutt’ora studio, magari più sul campo pratico e meno sui libri, ma l’arte è in continua evoluzione e noi dobbiamo continuare ad aggiornarci con essa.


Sei sempre stato interessato a comporre? Ricordi il primo pezzo che hai scritto?


In realtà si, sono sempre stato interessato alla composizione. Ricordo molto bene, quando presi in mano la chitarra per le primissime volte e dopo aver imparato a suonare i primi accordi, iniziai a scrivere i miei brani molto rudimentali. Non mi interessava studiare i brani degli altri, non mi interessava fare cover, ma mi interessava esprimermi. Questo sicuramente mi ha aiutato a seguire il mio istinto e diventare quello che sono e sicuramente ha contribuito anche a rendermi un musicista non troppo bravo ad eseguire le composizioni di altri :)


Federico ci svela...


Penso sempre che le note sono solo note se non hanno un legame con l’idea o con il concetto. Ma se riesci a giustificarne il senso la musica prende vita e ne racconta la sua storia.

Cosa o chi ti ha influenzato di più?


Ci sono stati tantissimi fattori, persone, musicisti che mi hanno influenzato nell’arco della mia vita. Dall’energia positiva dei miei genitori che, tra alti e bassi, mi hanno sostenuto nel mio percorso alle delusioni che non sono stato altro che un’aiuto a fare sempre meglio.


Qual è il tuo processo creativo? Da dove e come inizi?


Inizio sempre da un’idea per poter raccontare una storia. Questa può nascere da qualcosa che ho letto, da un suono o da un colore che mi ispira. Ma tutto nasce sempre da un concetto che voglio esprimere. Poi mi siedo davanti al piano o alla chitarra e provo a pensare come posso trasportare in musica quell’idea.

Penso sempre che le note sono solo note se non hanno un legame con l’idea o con il concetto. Ma se riesci a giustificarne il senso la musica prende vita e ne racconta la sua storia. Puoi scrivere la melodia più bella del mondo, ma se non ha un legame con un concetto è effimera. La musica è viva perché parla sempre di qualcosa.


Hai recentemente pubblicato il tuo nuovo lavoro “I sent you a Letter”. Cosa ci puoi dire in merito?


“I sent you a letter” è stato un nuovo passo per me dove ho provato ad esprimermi in modo un po’ diverso dal solito. La storia di base è questo dialogo tra due persone lontane tra di loro nel tempo e nello spazio e si scrivono usando questa macchina da scrivere.

L’idea nacque quasi per caso, mentre battevo a caso i tasti della macchina da scrivere. Poi mi sono soffermato sul suono che riverberava nella stanza e mi sono immaginato una storia. Se volessi scrivere a una persona a cui ho voluto bene, ma che non sento oramai da anni, cosa vorrei scrivergli? Ed ecco che ho iniziato a scrivere una lettera che è diventa musica.

Sono molto contento del risultato perché è stato frutto di una ricerca molto approfondita anche a livello di timbro: tutti gli strumenti sono analogici ed organici compresi il kick e lo snare che sono ottenuti da colpi che ho dato sul pianoforte.


Sicuramente il grande sogno è arrivare a lavorare per un film di produzione internazionale, ma per adesso posso ritenermi soddisfatto di quanto fatto finora.

La tua musica è molto cinematografica. Vorresti comporre colonne sonore per film?


Grazie mille, il mio obiettivo è quello di raccontare sempre una storia con la mia musica e questa connessione con il cinema è sicuramente legata a questo mio forma mentis.

In realtà nel mio piccolo già scrivo tanto per cinema/televisione. Sicuramente il grande sogno è arrivare a lavorare per un film di produzione internazionale, ma per adesso posso ritenermi soddisfatto di quanto fatto finora.


E qualche progetto in cantiere di cui puoi parlarci?


Per adesso ho diversi brani nel mio HD che aspettano di prendere vita, ma prima dovrò finire la produzione del mio altro progetto, gli Sleeping Romance, che è arrivato il momento di chiudere il terzo disco.


Bio artista

Compositore affermato, produttore e tecnico del suono Federico decide di pubblicare il suo primo full lenght da solista nel 2018 "The Great Grey Ocean", insieme all’etichetta Kning Disk. Oggi è pronto per presentare il suo secondo lavoro "Forgotten Memories”, dove prova a rivivere alcune esperienze della sua vita attraverso melodie e armonie melanconiche disegnate attraverso la chitarra classica e acustica, il pianoforte e il quartetto d'archi. "Forgotten Memories" è pubblicato dall'etichetta discografica italiana "Blue Spiral Records". Oltre a pubblicare la propria musica e suonare nella band metal "Sleeping Romance", Federico Truzzi divide la sua vita tra Berlino e la sua città natale Carpi (MO) in Italia, dove lavora come compositore musicale per film, pubblicità, documentari e videogiochi Ha studiato musica alla Berklee College of Music, al Pulse College, all'Università Tor Vergata e all'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e questo percorso ha reso Federico il musicista che è oggi.




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