L'ultimo, ironico, omaggio gliel'ha tributato Paul Thomas Anderson in "Licorice Pizza" quando Bradley Cooper nel ruolo di Jon Peters, il parrucchiere delle star di Hollywood diventato poi produttore di blockbuster cinematografici, fa una battuta sulla sua compagna di allora, Barbra Streisand: "pensate che io abbia un brutto carattere? Non avete mai visto lei arrabbiata". Si tratta di una storia degli anni '70 ed è solo un piccolo punto della vita di una leggenda che domani compirà 80 anni. L'anno scorso ha pubblicato il suo ultimo album, "Release Me 2" e ora è impegnata a finire la sua autobiografia. Nel frattempo si gode la famiglia, accanto al marito James Brolin, con cui è sposata da 23 anni e ai nipoti dopo una vita sentimentale da romanzo con un matrimonio (con Elliot Gould) e una serie di relazioni e flirt veri o presunti con star di ogni genere e perfino rumours sul Principe Carlo e Bill Clinton. Nei sessant'anni di carriera, Barbra Streisand è diventata qualcosa di più di una diva, perché è stata una delle prime donne ad assumere un ruolo di grande influenza nel mondo dello show business e non solo, vista la sua attività di grande sostenitrice del Partito Democratico con importanti raccolte di fondi: nel 1983 con "Yentl" è stata la prima donna a scrivere, dirigere, produrre e interpretare un film per una major di Hollywood, culmine di un percorso che dopo i successi sul grande schermo degli anni '70, l'aveva vista imporre all'industria il proprio controllo sulla sua carriera. Ma, soprattutto, la sua è la clamorosa storia di affermazione personale di una donna partita dal nulla che nella carriera come nella vita ha rivendicato e ottenuto di fare le proprie scelte, in un mondo che vedeva tutt'altro ruolo per l'universo femminile.
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