Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni si ritroveranno sul palco del Cinema Astra di Parma, lunedì 24 ottobre alle 21, per un'occasione già divenuta storia per i fans. Ripercorreranno infatti, per la prima volta assieme, quarant'anni delle comuni e solitarie avventure musicali (il post-punk dei CCP Fedeli alla Linea, il rock alternativo del Consorzio Suonatori Indipendenti e i successivi percorsi artistici) in relazione con le loro vite fortemente intrecciate alla storia politica e sociale italiana ed europea: dall'Emilia "rossa" del 'tempo che fu' e dalla trasgressiva Berlino Ovest degli anni Ottanta, dove si sono conosciuti, passando dal flusso di immagini e di codici degli anni Novanta, fino ad arrivare all'emorragia di visuali comuni del nuovo Millennio e ai cambiamenti geo-politici mondiali in atto. Quattro decenni segnati da radicamenti e sradicamenti, anche personali dei due artisti. In dialogo con Michele Rossi (saggista, al loro seguito da quasi trent'anni), Ferretti e Zamboni si racconteranno al pubblico attraverso parole che nascono dai rispettivi approcci inusuali alla vita. "Siamo arrivati tardi o forse troppo presto…" è il titolo della serata, che rientra nell'ambito della 16/a edizione del festival 'Il Rumore del Lutto-Curami', promosso dall'associazione Segnali di Vita. Nell'ambito del concetto di tanatologia, studio che analizza la morte ed il morire sotto più punti di vista, il progetto - nato nel 2007 da un'idea di Maria Angela Gelati e Marco Pipitone - ha l'ambizione di "individuare un nuovo spazio, destinato al dialogo e alla riflessione sulla vita e sulla morte, attraverso il colloquio interdisciplinare e trasversale fra differenti ambiti".
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