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Eurovision: 12 mila domande da volontari, ma è ancora polemica

Sono 12 mila le domande presentate alla Città di Torino per i 600 posti da volontario per Eurovision Song Contest. La cifra è stata riferita dall'assessora comunale Carlotta Salerno in una commissione, dai toni decisamente accesi, dedicata a un ordine del giorno del M5s che chiede un "congruo rimborso spese" per chi presterà la sua opera per l'evento. Il tema era stato sollevato già nelle scorse settimane, quando i pentastellati avevano contestato il bando nella sua formulazione, sostenendo che "per un evento che porterà milioni alla città il lavoro va retribuito". Gli assessori Salerno e Mimmo Carretta hanno riconosciuto che "la terminologia del bando, un modello usato da anni, era forse impropria, utilizzando parole come lavoro e turni", ma hanno ribadito il "valore e l'importanza del volontariato civico". "L'impegno che avranno questi volontari - precisa Salerno - sarà di supporto, non ci sarà nessuna attività in autonomia o in sostituzione di figure professionali. Supporto, ad esempio, nella gestione dei flussi - spiega -, nelle informazioni, che non saranno da guida turistica, nel rendere la città accogliente, e non ci sarà alcuna attività di autista". Per Carretta "dobbiamo ringraziare queste persone che stanno dimostrando una voglia di partecipare a un evento così importante e di mettersi a disposizione della città". Quanto alle associazioni di categoria che hanno sollevato dubbi sull'uso dei volontari, gli assessori hanno dato la disponibilità ad incontrarle a breve. Al termine della discussione il capogruppo M5s Andrea Russi ha ribadito la propria contrarietà all'impiego di 600 volontari, mentre la collega pentastellata Valentina Sganga ha proposto di "stilare una carta, un codice etico, valido sempre, in cui si distinguono nero su bianco le mansioni dei volontari e dei lavoratori".

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