'Non applaudite al pianista': esattamente come sugli autobus si invita a non parlare all'autista per non distrarlo, Ramin Bahrami ha chiesto al pubblico del centro congressi Mirella di Ponte di Legno, nel Bresciano, di non applaudirlo fino alla fine della sua esibizione. Si è chiuso così il 16 agosto, con un applauso liberatorio, il festival 'Sulle vette dell'armonia' che fa parte della rassegna "Una montagna di cultura…la cultura in montagna" con il concerto del pianista iraniano tedesco dedicato al rapporto fra Oriente e Occidente e pensato dopo l'invasione russa in Ucraina con musiche di Bach, Schubert, Chopin, danze persiane nell'arrangiamento del musicologo e compositore americano Blair Fairchild, e ancora Bela Bartok, Brahms, Rachmaninov per chiudere con lo Scherzo n.1 di Chopin. Il brano conclusivo "richiama, più che uno scherzo, un avvenimento nefasto, che va combattuto per un mondo migliore e più giusto. Anche perché - ha spiegato Bahrami - la luce deve sconfiggere le tenebre e l'oscurità". Applausi finali e bis dalle variazioni Goldberg. La speranza è che "che si ritorni ad un mondo più armonico", ha detto Bahrami, e che "non si distrugga in tre minuti cosa abbiamo fatto di bello in tanti anni", recuperando quei "valori umanistici" che sono stati patrimonio di Oriente e Occidente, perché "la salvezza sta nel dialogo".
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