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Amber: disponibile il videoclip del brano 'In My Future'

La storia di una donna che corre verso un’aspirazione che le appartiene ma che si è sempre preclusa perché distratta, sopita, come in balia di un’abitudine e di una routine che ti fa andare avanti con il pilota automatico. Avete presente quel fiore che nasce in mezzo alle rocce… la stella alpina? Ecco, uscire allo scoperto con il mio primo singolo in piena pandemia, mentre il mondo chiude le porte agli artisti, mi fa sentire così, come una stella alpina: testarda e anticonvenzionale. Mi chiamo Ambra Lucchetti in arte Amber. Per deformazione professionale: cantante, attrice e ballerina. Per deformazione naturale: ricercatrice seriale di autenticità. Non ho mai amato particolarmente le canzoni d’amore “standard”. Mi stavano bene fino a un certo livello di consapevolezza ma poi, crescendo, ho capito che in amore sono un’anima esigente che ama la profondità nei rapporti, la verità e la sfrontatezza. Non mi accontento facilmente. Quando la scorsa estate ho conosciuto il maestro Mario Zannini Quirini che mi ha proposto questo brano tradotto in inglese da Orlando Johnson, ho subito riscontrato quella sensazione di profondità a cui mi riferisco. “My Future” è una promessa. Se dovessimo farne la traduzione letterale sarebbe simile alle promesse di matrimonio (“…share each moment, the good and the bad…”), ma se lo si ascolta da un’altra prospettiva c’è altro. Sì, è una canzone d’amore a tutti gli effetti, un amore in cui c’è la passione, la determinazione e la testardaggine di portare avanti un’idea, tutti concetti che, a mio avviso, rendono la parola “amore” degna di essere chiamata tale. È la boccata di ossigeno, la presa di coscienza, il respiro profondo prima di un salto. Ma, oltre al concetto di amore inteso tra due persone, il brano comprende altre forme di amore: quello per sé stessi (auto-determinazione, auto-conforto, farsi una promessa, appunto) e, anche se al momento può suonare prematuro, personalmente e considerando il momento storico in cui i palchi sono vuoti, comprende l’amore per le persone, per il pubblico senza il quale un artista resta fine a sé stesso. Tutto questo, nel video, si concretizza in una donna che corre verso un’aspirazione che le appartiene ma che si è sempre preclusa perché distratta, sopita, come in balia di un’abitudine e di una routine che ti fa andare avanti con il pilota automatico. La “comfort zone”. Poi ho fatto il paragone con un macchinario che nel tempo si usura e alla fine va in tilt. A quel punto ho messo insieme i pezzi ed è nata una donna-androide, simbolo dell’era di oggi: tecnologia, apparecchi per ogni esigenza o capriccio, amici virtuali mai conosciuti, vite immaginarie create per il bisogno dell’approvazione altrui. Giochi mentali del nuovo millennio che ci hanno fatto dimenticare da dove veniamo. Nel vuoto cosmico in cui si ritrova, simbolo della nostra solitudine interiore, la protagonista si guarda allo specchio e non si riconosce più, accorgendosi di quanto abbia perso la sua parte umana. L’ignoto fa paura ed è più facile aggrapparci al nostro credo senza farci domande, ma lei invece inizia a interrogarsi e lo fa attraverso l’amore, che è l’unica forza capace di far mettere veramente in discussione ogni presunta verità. E questa è un po’ la mia storia. Anche per questo, con il mio Passato, il mio Presente diventa My Future.


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